Michele Grassi, Il riconoscimento degli effetti del giudicato nell’arbitrato commerciale internazionale, Giappichelli, aprile 2022, 9788892167216.
Il volume esplora il funzionamento della teoria della res judicata nel contesto dell’arbitrato commerciale internazionale. Già nell’ambito del contenzioso giudiziale nazionale la determinazione dei confini entro cui si producono gli effetti del giudicato solleva problematiche teoriche e pratiche di non facile soluzione, che da tempo impegnano la scienza processualista. Non appena poi si allarghi lo sguardo, ponendosi in una prospettiva transnazionale, si può verificare come alle difficoltà che già caratterizzano la definizione dei contorni della res judicata a livello nazionale si sommino numerose variabili, che contribuiscono a complicare ulteriormente il quadro. I diversi ordinamenti prevedono, infatti, una disciplina a tratti anche molto difforme in punto di limiti ed effetti del giudicato. Da ciò consegue che, ogniqualvolta si intendano far valere gli effetti di una decisione giudiziale al di fuori dello Stato in cui essa è stata resa, sorge il problema di individuare la legge applicabile al giudicato. In linea teorica, infatti, nello Stato in cui è chiesto il riconoscimento, i contorni della cosa giudicata potrebbero essere disegnati tanto dalla legge del foro, quanto dalla legge dell’ordinamento d’origine della sentenza straniera (se non da una combinazione delle due discipline). Quando, poi, s’intenda considerare l’operatività della teoria della res judicata nel contesto dell’arbitrato commerciale internazionale, alle complessità appena accennate si aggiungono le naturali incertezze che caratterizzano tale mezzo di risoluzione delle controversie e che rendono ancor più complessa l’individuazione della disciplina applicabile al giudicato. All’esito di una dettagliata analisi della pratica dei tribunali arbitrali e delle riflessioni offerte dalla dottrina, si constata come queste non offrano soluzioni soddisfacenti alle numerose problematiche che emergono nella determinazione dell’efficacia conformativa e preclusiva delle decisioni fatte valere all’interno della procedura arbitrale. Il volume propone, allora, di modificare la prospettiva con cui normalmente si affrontano le questioni sollevate dal giudicato nel contesto arbitrale, differenziando (1) tra le ipotesi in cui l’invocazione di una precedente decisione sollevi problematiche relative alla giurisdizione del tribunale arbitrale ovvero all’ammissibilità o fondatezza nel merito della domanda e (2) in ragione del grado di “transnazionalità” della controversia.